Chi ha fatto costruire la Villa Reale di Monza?

Pubblicato da Anna Pinto il

La Villa Reale di Monza è stata fatta costruire dall'imperatrice  Maria Teresa d'Austria come residenza estiva pee il figlio Ferdinando d'Asburgo. Il progetto fu affidato all'Architetto di corte Giuseppe Piermarini. La Villa viene costruita in stile neoclassico, riproducendo la tipica forma ad "U" tzdelle lussuose ville lombarde di fine Settecento. Realizzata su un'area che identifica idealmente l'asse MIlano - Vienna e la residenza di Schoenbrunn. Nel corso degli anni la Villa è stata abitata anche dal figliastro di Napoleone, Eugenio di Beauharnais. Nel 1805 Napoleone fece costruire il Parco dall'Architetto Luigi Canonica, realizzato in soli tre anni. Nel 1818 il vicerè del Lombardo-Veneto Giuseppe Ranieri vi dimorò per un breve periodo. Nei due anni tra 1857 e 1859 il palazzo fu occupato dagli austriaci del conte Radetzky, successivamente, la Villa tornò al suo antico splendore grazie alla presenza dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo. L'annessione del Lombardo-Veneto allo Stato del Piemonte permette alla famiglia dei Savoia di impossessarsi della Villa. Con re Umberto I e la sua consorte la regina Margherita di Savoia vengono avviati nuovi lavori di ristrutturazione con l'intervento dellìArchitetto Achille Majnoni d'Intignano. Dopo la morte di re Umberto I, assassinato dall'anarchico Gaetno Bresci il 29 luglio del 1900, la Villa viene abbandonata per poi essere utilizzata, tra il 1923 e 1930 come sede per Esposizioni di Arti Decorative e Industriali Moderne e per altre esposizioni. Nei primi anni del 2000 la Regione Lombardia e il Comune di Monza indicono un concorso internazionale per il recupero e la valorizzazione della Villa Reale. Oggi sono visitabili il Primo Piano Nobile (gli appartamenti di re Umberto I e della regina Margherita, la Biblioteca, le sale di Rappresentanza), il Secondo Piano Nobile (gli appartemneto dell'imperatore di Germania, appartamento del re di Napoli, appartemento della Duchessa di Genova), e il Belvedere al terzo piano, oggi sede di mostre temporanee.

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